martedì 9 dicembre 2014

Solvay sfida i giurati della Corte di Assise di Alessandria: “Non avrete il fegato di condannarci". Art. 439 del codice penale

medicinademocraticaalessandria.blogspot.it
Riceviamo da Medicina Democratica e pubblichiamo un aggiornamento sul caso dell'inquinamento delle acque potabili della Solvay della provincia di Alessandria. Quella vicenda è ormai giunta ormai in corte d'Assise e l'esito del giudizio è atteso per il 19/12/2014. Il parellelo con il caso dei PFAS che hanno inquinato le nostre zone  è diretto, ma soprattutto ci ha colpito il dettaglio con cui si entra nella questione degli inquinamenti multipli (Quando scriveva sul diario (sequestrato dai carabinieri) che il cromo era stato nascosto sotto bitume e cemento) e delle sconcertanti dichiarazioni degli accusati in attesa di giudizio tra cui il noto ex AD di Miteni: Luigi Guarracino.  

Art. 439 del codice penale: “Chiunque avvelena acque destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per consumo, è punito con la reclusione non inferiore a 15 anni”. Sarebbe la giusta pena per un delitto contro la collettività. Eppure Solvay sfida i giurati della “provincialotta” Corte di Assise di Alessandria: “Non avrete il coraggio di condannarci per l’articolo 439 dacché nessuno in Italia l’ha mai applicato perché in Italia non c’è mai stato un caso di avvelenamento doloso delle acque”. 
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leggi sotto gli estratti relativi alla Miteni di Trissino


....Leonardo Cammarata difende il direttore Luigi Guarracino. E qui scoppia il giallo: Guarracino è presente in aula ma in incognito, tanto da essere stato considerato contumace. La Presidente lo scopre. Si ride un po’.......
......Torniamo a Guarracino, l’unico tra gli imputati alessandrini con la qualifica di direttore. E’ imputato anche a Bussi (Pescara). Ad Alessandria i direttori che l’hanno preceduto sono sgusciati via perché i capi di imputazione partono dal 1995 (Corrado Tartuferi è invece deceduto e gli avvocati ne approfittano per scaricargli addosso). Stefano Bigini (imputato in reato connesso) riceve da Guarracino gli archivi che sono l’ABC professionale per chi vuole ricoprire il ruolo di direttore, ma la teste Valeria Giunta (vedi intercettazioni telefoniche) lo mandava affanculo, rimpiangendo Guarracino, più preparato, più informato........
.....Luigi Guarracino è abruzzese e da direttore ha abitato a Bussi esponendo anche la sua famiglia all’inquinamento. Non l’ha fatto per soldi ma perché –dice- non si era mai accorto di niente, che stavano avvelenando 700.000 persone. Così ha sostenuto alla Corte di Assise di Chieti. Era convinto di avere trascorso un periodo nel Parco Nazionale d’Abruzzo, contemplando gli orsi. Così a Spinetta Marengo per lui la Fraschetta era ancora quella della foresta del brigante Mayno. Non riesce a capacitarsi di essere imputato per gli stessi reati (fatale coincidenza) a Chieti e ad Alessandria. Chi ha capito tutto è invece la Miteni, multinazionale tedesca Icig che a Trissino (Vicenza) è accusata di inquinare i corsi d’acqua. Non contenta di avvalersi di un medico di fabbrica negazionista della forza diciamo così… scientifica di un Giovanni Costa (che si guadagna la pappa anche con trasferte a Spinetta), non contenta chi ha chiamato a fare il direttore? Luigi Guarracino! Chi meglio di lui, che a Spinetta è stato specialista a scaricare PFOA (tossico, cancerogeno, mutageno, teratogeno) nel Bormida e fino alla foce del Po? Anzi, lo vuole Amministratore delegato! La sua fama di “non sapevo nulla” ha varcato i confini. Purchè non vada a dirigere in Germania, lì lo stangano. In Italia: vedremo. Spedisce nel 2008 mail a Balza: l’ammiro, apprezzo la sua attività ambientalista, ma su di me si sbaglia, a mia insaputa… Vediamoci a prendere un caffè insieme. No, grazie…il caffè mi innervosisce. Preferirei un confronto in Tribunale. Dove arrogantemente non si è mai presentato, se non all’ultima udienza… in incognito.


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