mercoledì 29 aprile 2009

La Lista di Lupo (Lupo's List)

La nostra lista è giovane ma ha le idee molto chiare su quello che si propone di fare. Sarà sicuramente un cambio di generazione. Vogliamo dimostrare la nostra competenza affrontando sul campo le nuove sfide. Le idee sono innovative ma ci sono volontà e preparazione per poterle attuare. Chiediamo a Trissino di avere fiducia nel futuro e in una nuova generazione che rappresenta il cambio nella politica locale. La nostra squadra : Gerardo Lupo (insegnante) candidato sindaco e (prima le donne) Vania Perlotto (impiegata), Erica Masiero (impiegata), Alessia Gonella (studentessa un.), Anna Perlotto (insegnante), Katia Bongiolo (impiegata), Tiziana Piazza(insegnante), Isabella Mosele (progettista interni), e poi Massimo Follesa (architetto), Paolo Sinico (impiegato direttivo), Giovanni Simonato (vivaista), Mike Becho (studente), Christian Brioschi(architetto) Stefano Pellizzaro (imprenditore agricolo) , Franco Zordan (impiegato), Mattia Lorenzoni (studente).



domenica 26 aprile 2009

La Lista di Gerardo Lupo Sindaco

Cara amica/ caro amico,
siamo la nuova lista civica CITTADINI ATTIVI TRISSINO ANCH'IO e ci presentiamo alle prossime elezioni amministrative.
Vogliamo essere una novità nel panorama politico del paese. Abbiamo costruito un programma incontrando i cittadini sul territorio.

Ti invitiamo a venire a conoscere noi, le nostre idee, i nostri candidati in data 27 aprile 2009 alle ore 20.30 presso la sala della Pro Loco. In tale occasione si raccoglieranno anche le firme per la presentazione della nostra lista. Nel caso tu voglia essere nei sottoscrittori ricordati di portare un documento di riconoscimento valido.

Contiamo anche su di te !

Grazie!!



domenica 19 aprile 2009

LA SOSTENIBILITA’ NON E’ UNO SLOGAN! LA BUONA AMMIISTRAZIONE CHE VORREI PER TRISSINO

La scuola è importante. A livello locale si può e si deve fare tutto il possibile per una buona istruzione.
Una amministrazione lungimirante non può che attivarsi a favore della scuola e crederci con tutte le forze. A Trissino non esiste un polo scolastico, ma le varie scuole sono sparse a macchia di leopardo sul territorio. Pressanti sono le richieste da parte dei genitori di posti per l'asilo nido. Chi si troverà a governare il paese dovrà affrontare il problema scuola tenendo presente costi, finanziamenti, ubicazione, viabilità e servizi di un possibile nuovo insediamento scolastico che possa procedere anche a stralci funzionali, dando la precedenza alla scuola dell'infanzia ed alla scuola elementare. Lo stato delle strutture scolastiche di Trissino presenta notevoli problematiche
: la delocalizzazione dei vari plessi ed in particolare degli asili tutti periferici; la ridotta funzionalità e dubbi di requisiti di sicurezza della scuola elementare; la complessità di ampliamento e di adeguamento delle attuali strutture, l'insufficienza energetica e della mobilità.
La sfida del futuro sarà sull’energia. Pubblico e privato dovranno costituire un fronte comune nel perseguimento degli obiettivi del contenimento dei consumi energetici e della riduzione delle emissioni in atmosfera. A tal fine assume particolare rilievo il ricorso a sistemi adeguati di gestione delle fonti rinnovabili di energia. Anche in questo campo negli ultimi 5 anni a Trissino non si è fatto nulla, al contrario di quanto avvenuto in altre realtà territoriali anche a noi vicine.
Il sistema di mobilità esige una maggiore semplificazione e una maggiore considerazione alle esigenze dei pedoni per garantire più sicurezza ed un più fluido sistema di mobilità. I problemi non si risolvono di certo con semafori inutili e costosi, ma con interventi strutturali a partire da una mobilità sicura per i bambini, le mamme, gli anziani e i disabili.









domenica 12 aprile 2009

Lunedì di Pasquetta in Villa Trissino con Gerardo Lupo Sindaco


SULLA SCUOLA (discorso tenuto il 30 ottobre 2008 a Valdagno)

Dopo tutte le bugie di questi giorni una cosa è certa : la scuola non migliora con i tagli. Non c'è nella legge approvata assolutamente niente che abbia una valenza didattica. Quello che è stato fatto è semplicemente attingere ancora una volta al salvadanaio della scuola. É una mossa che ormai conosciamo, in tempi di vacche magre si taglia, si è sempre tagliato sulla scuola, in questo non c'è molta fantasia. E i tagli sono indiscriminati, si eliminano anche le eccellenze. E come si fa allora a parlare di miglioramento? Come si fa a dire che questa è innovazione? Possiamo andare in giro tutti col grembiule, con i fiocchetti, ma non mi si venga a dire che questa è qualità. Questo è fumo negli occhi, è semplicemente creare uno scatolone vuoto che non si sa ancora come riempire. Possiamo anche essere d'accordo che la scuola vada cambiata, in meglio però, e pensiamo che togliere risorse non sia un miglioramento ma un passo, cento passi indietro. È un intervento distruttivo quello che è stato fatto, un intervento contro, per esempio, una attività ventennale di ricerca e di sperimentazione che ha dato dei risultati eccellenti nella scuola dell'infanzia e elementare. Con un colpo di spugna si cancella tutto e si torna indietro e noi abbiamo il dovere di dire NO NON CI STIAMO.
A noi non è stato chiesto niente, si lavora con il provvedimento di urgenza, il decreto, per evitare qualsiasi tipo di coinvolgimento degli esperti. Ma noi siamo convinti che se un cambiamento deve essere fatto questo deve avere il più largo consenso possibile, deve essere condiviso. Questo deve essere chiaro. L'unico scopo è, ripeto risparmiare, non c'è nessuna valenza didattica.
Tanti di noi insegnanti sono nella scuola da lunghi anni. Da quando siamo entrati nel mondo dell'istruzione ognuno di noi si è visto buttare fango addosso. Questo non va bene. Come può un paese civile denigrare le persone che chiama a istruire, a formare le future generazioni? Come può un giovane che vede la scuola così svilita, così tenuta in poco conto, pensare, desiderare di essere domani lui stesso un formatore, un insegnante? È difficile. Personalmente penso che l'insegnamento sia un mestiere bellissimo, poter dare agli altri la propria conoscenza, trasmettere il sapere rendendolo accessibile a tutti. É la cosa, per me, più bella che ci sia. Penso che l'istruzione vada rivalutata, è importante per il nostro futuro. Purtroppo chi è nella scuola non produce qualcosa di tangibile, qualcosa che puoi toccare, spostare a fine giornata. Non abbiamo a fine giornata nessun pezzo fatto. Il nostro lavoro si vede negli anni, lo sa chi vive con noi giorno dopo giorno e decide di crescere con noi.
Vorremmo che il destino della scuola non fosse segnato dai governi che passano. L'istruzione resta SEMPRE importante, non ha colore, non ha tempo. Bisogna decidere una volta per tutte se ci si crede, non bisogna prendere in giro le persone, gli studenti, le famiglie, gli insegnanti. E abbiamo bisogno che la guardia resti sempre alta, non possiamo interessarci alla scuola solo quando i nostri figli sono in ballo, perché dalle nostre scuole uscirà il medico che ci curerà tra 10 anni, il caldaista che ci salverà dai fumi tossici, l'impiegato del comune che ci renderà la vita più semplice.
In questi giorni siamo anche stati accusati di essere conservatori, di non voler cambiare, di voler preservare lo stato delle cose. Ebbene...noi cambiamo ogni giorno, perché ogni giorno cambiano le persone che abbiamo davanti. Non possiamo insegnare oggi come insegnavamo 10, 15 anni fa. Noi siamo già cambiati, comprendiamo il nuovo, integriamo le persone...solo che qualcuno non se ne è accorto. Ma chi vuole innovare riporta la scuola indietro al 1928, è ad allora che risale il maestro unico. 1928... BRAVI, BELLA NOVITÀ! Veramente innovatori!!
Concludo con le belle parole di Stefania Fabbris, di Retescuole, non voglio attribuirmi la paternità delle sue parole, anche se, come qualcuno diceva “le idee migliori sono proprietà di tutti”:
“La scuola italiana ha comunque criticità, certo, come tutti gli altri paesi avanzati del resto, ma i provvedimenti presi sono figli della peggiore demagogia, tagliano risorse preziose, tolgono fiducia, continuità e speranza a studenti, genitori, insegnanti. É semplicemente aberrante proporre di abbassare il livello dei programmi di tutte le scuole ( perché è questo che si fa accorpando, togliendo ore e fondi) e spacciare questo per “QUALITÀ”.
Parliamone, chiedete a chi la scuola la vive ogni giorno.

giovedì 9 aprile 2009

DISEGNAMO INSIEME IL NOSTRO FUTURO
Nel cappello introduttivo al nostro programma esponiamo la nostra idea di Trissino. Io vi sono nato ( ai miei studenti dico sempre “fatto in casa come un tortellino” perché mi piace quest'idea di tradizione e di casa) ai tempi del di-chi-sito-tì?, correva (ma per me gattonava) l'anno 1963. A quella domanda io rispondevo “sono il figlio della Lupo” e la risposta era di solito “ah...la professoressa ...capìo”. Il di-chi-sito-ti era un indice di appartenenza, presupponeva che a Trissino tutti conoscessero tutti e l'essere riconosciuto ti dava una certa sicurezza, era insomma una conferma della propria identità. A Trissino ho giocato da ragazzino, ho studiato, vivo, ho la mia famiglia. Sono quindi legato al mio paese e non è a caso se nel simbolo della nostra Lista Civica le lettere che compongono il nostro nome danno forma ad un cuore, il cuore di noi Cittadini Attivi.
Da sempre sono interessato alla scuola (per professione), al sociale, allo sport. Insegno inglese alle Scuole Superiori, sono vice-presidente dell'AIAS di Valdagno, una associazione che si occupa di assistenza ai disabili, sono vice-presidente dell'Associazione Pallacanestro Trissino all'interno della quale ho anche il ruolo di allenatore delle squadre giovanili. Sono padre di famiglia, ho tre figlie e, ovviamente, una moglie. Ho fatto parte di gruppi giovanili che a Trissino si sono occupati di teatro e di sociale ed è quindi da sempre che sto e lavoro assieme alle persone. Mi piace il gruppo, la squadra che lavora insieme per un unico obiettivo, fare bene e vincere.
Il gruppo di persone e amici con cui lavoro è un gruppo molto coeso e con ottime idee che meritano di essere sviluppate, idee che comunque vengono direttamente dalla gente che abbiamo incontrato sul territorio e che ha deciso di unirsi a noi. Sono convinto che abbiamo i numeri per “fare bene” se ce ne viene data la possibilità.
Trissino sorge all'inizio di una bellissima valle, ha avuto una forte tradizione agricola ( presente tuttora) che ha poi ceduto il passo all'industria orafa, conciaria, meccanica,i settori di maggior traino per il paese. Come diciamo all'inizio del nostro programma in quest'epoca di crisi è importante rilanciare le attività produttive del nostro paese ma allo stesso tempo pensare a quali nuove strade si possono intraprendere. Per questo pensiamo a Trissino anche come un paese che possa sviluppare la sua vocazione turistica. La bellezza dei luoghi e la posizione strategica possono costituire un ottimo trampolino di lancio, una carta da poter giocare a favore di tutti i cittadini. Turismo, ciclo-turismo, ristorazione sono solo alcuni aspetti dei possibili sviluppi e sono logicamente collegati a moltissimi temi (viabilità, rispetto dell'ambiente, qualità dell'aria, energie alternative).
In sostanza la nostra idea è un paese in cui si possa vivere meglio, una Trissino solidale in cui stare con serenità e fiducia. Un luogo dove sia bello vivere, studiare , invecchiare, lavorare, svagarsi, fare impresa. Pensiamo che Trissino abbia anche bisogno di spazi culturali per crescere, di nuovi luoghi di incontro. L'ambiente urbano può essere ridisegnato con semplicità e valorizzato. Si possono dare nuovi spazi ai giovani rispettando al contempo le esigenze degli anziani. Una delle nostre priorità è preservare le aree verdi, migliorare e potenziare le piste ciclabili e i percorsi pedonali per restituire spazio alla gente, alle persone. Noi diciamo che Trissino “è” le persone, il paese è fatto dalla gente e deve essere per la gente.
Pensiamo che per dare risposte alla gente bisogna prima ascoltare, e noi sappiamo farlo, l'abbiamo già dimostrato. Il nostro programma cresce, si delinea e approfondisce ad ogni incontro grazie a chi viene a sentirci e a lavorare con noi. Senz'altro la prima esigenza della gente è la salute. Per questo proponiamo il servizio dell'infermiere di famiglia, per essere più vicini a chi ne ha più bisogno, magari nell'età più critica. Godere di un invecchiamento sereno è possibile ma bisogna avere un occhio attento, bisogna fornire assistenza, bisogna anche valorizzare ciò che gli anziani rappresentano, saggezza, esperienza, pazienza. Bisogna essere anche attenti ai meno fortunati di noi, ai disabili, alla loro integrazione, al loro tempo libero. Come qualcuno ha detto recentemente “nessuno deve essere lasciato indietro” (è di Obama, quello “abbronzato”, non l'introvabile), una semplice, ma grande, verità. Nel nostro paese c'è bisogno di coesione sociale, di solidarietà, di integrazione per una società che non sta mutando, ma che è già mutata.
Un accento particolare poi lo poniamo sulla partecipazione. Se la gente partecipa è più bello vivere e condividere. Aumentano le relazioni sociali, si scambiano idee, si è vivi. Si evitano anche comportamenti pericolosi (penso ai giovani) e quindi anche la nostra sicurezza ne trae vantaggio. Bisogna assicurare la vivacità del paese e per far questo bisogna anche reinventare gli spazi pubblici. La partecipazione è nel nostro stile, è importante che i cittadini partecipino alle scelte per il loro paese, ed è per questo che ci chiamiamo Cittadini Attivi. La partecipazione è la nostra stella polare. Se un evento è partecipato diventa di tutti, è condiviso, è compreso. Vogliamo essere un'amministrazione con cui si possa dialogare, vogliamo decidere insieme ai nostri concittadini.
Le idee non mancano, ma saranno le persone ad avere la parola definitiva, soprattutto sulle grandi scelte. Prendiamo la scuola per esempio. Dove farla e con quali modalità? Questa sarà una scelta che andrà sicuramente condivisa. Ma scuola è anche spazi di aggregazione, sostegno ai genitori, progettualità, investimenti per il futuro e tanto ancora. Scuola è anche cultura intesa in senso ampio, intesa anche come valorizzazione della storia, della tradizione, della creatività. Trissino ha molti artisti giovani che meritano nuovi spazi perché possono dare molto al nostro paese.
Il momento particolare in cui ci troviamo richiede la nostra massima attenzione. Non ci possiamo permettere di sbagliare. Bisognerà senz'altro dare sostegno alle imprese che già operano ma allo stesso tempo promuovere anche nuova ricchezza, ricchezza a 360 gradi. Pensiamo perciò di promuovere sul nostro territorio uno sviluppo dolce e di qualità per riscoprire un paese dove sia bello camminare, ritrovarsi e scoprire nuovi percorsi.
Per far tutto questo ed altro ancora una amministrazione deve valorizzare le proprie risorse umane; c'è bisogno di tutti, perché tutti, insieme, possiamo concorrere a disegnare il nostro futuro.