giovedì 9 aprile 2009

DISEGNAMO INSIEME IL NOSTRO FUTURO
Nel cappello introduttivo al nostro programma esponiamo la nostra idea di Trissino. Io vi sono nato ( ai miei studenti dico sempre “fatto in casa come un tortellino” perché mi piace quest'idea di tradizione e di casa) ai tempi del di-chi-sito-tì?, correva (ma per me gattonava) l'anno 1963. A quella domanda io rispondevo “sono il figlio della Lupo” e la risposta era di solito “ah...la professoressa ...capìo”. Il di-chi-sito-ti era un indice di appartenenza, presupponeva che a Trissino tutti conoscessero tutti e l'essere riconosciuto ti dava una certa sicurezza, era insomma una conferma della propria identità. A Trissino ho giocato da ragazzino, ho studiato, vivo, ho la mia famiglia. Sono quindi legato al mio paese e non è a caso se nel simbolo della nostra Lista Civica le lettere che compongono il nostro nome danno forma ad un cuore, il cuore di noi Cittadini Attivi.
Da sempre sono interessato alla scuola (per professione), al sociale, allo sport. Insegno inglese alle Scuole Superiori, sono vice-presidente dell'AIAS di Valdagno, una associazione che si occupa di assistenza ai disabili, sono vice-presidente dell'Associazione Pallacanestro Trissino all'interno della quale ho anche il ruolo di allenatore delle squadre giovanili. Sono padre di famiglia, ho tre figlie e, ovviamente, una moglie. Ho fatto parte di gruppi giovanili che a Trissino si sono occupati di teatro e di sociale ed è quindi da sempre che sto e lavoro assieme alle persone. Mi piace il gruppo, la squadra che lavora insieme per un unico obiettivo, fare bene e vincere.
Il gruppo di persone e amici con cui lavoro è un gruppo molto coeso e con ottime idee che meritano di essere sviluppate, idee che comunque vengono direttamente dalla gente che abbiamo incontrato sul territorio e che ha deciso di unirsi a noi. Sono convinto che abbiamo i numeri per “fare bene” se ce ne viene data la possibilità.
Trissino sorge all'inizio di una bellissima valle, ha avuto una forte tradizione agricola ( presente tuttora) che ha poi ceduto il passo all'industria orafa, conciaria, meccanica,i settori di maggior traino per il paese. Come diciamo all'inizio del nostro programma in quest'epoca di crisi è importante rilanciare le attività produttive del nostro paese ma allo stesso tempo pensare a quali nuove strade si possono intraprendere. Per questo pensiamo a Trissino anche come un paese che possa sviluppare la sua vocazione turistica. La bellezza dei luoghi e la posizione strategica possono costituire un ottimo trampolino di lancio, una carta da poter giocare a favore di tutti i cittadini. Turismo, ciclo-turismo, ristorazione sono solo alcuni aspetti dei possibili sviluppi e sono logicamente collegati a moltissimi temi (viabilità, rispetto dell'ambiente, qualità dell'aria, energie alternative).
In sostanza la nostra idea è un paese in cui si possa vivere meglio, una Trissino solidale in cui stare con serenità e fiducia. Un luogo dove sia bello vivere, studiare , invecchiare, lavorare, svagarsi, fare impresa. Pensiamo che Trissino abbia anche bisogno di spazi culturali per crescere, di nuovi luoghi di incontro. L'ambiente urbano può essere ridisegnato con semplicità e valorizzato. Si possono dare nuovi spazi ai giovani rispettando al contempo le esigenze degli anziani. Una delle nostre priorità è preservare le aree verdi, migliorare e potenziare le piste ciclabili e i percorsi pedonali per restituire spazio alla gente, alle persone. Noi diciamo che Trissino “è” le persone, il paese è fatto dalla gente e deve essere per la gente.
Pensiamo che per dare risposte alla gente bisogna prima ascoltare, e noi sappiamo farlo, l'abbiamo già dimostrato. Il nostro programma cresce, si delinea e approfondisce ad ogni incontro grazie a chi viene a sentirci e a lavorare con noi. Senz'altro la prima esigenza della gente è la salute. Per questo proponiamo il servizio dell'infermiere di famiglia, per essere più vicini a chi ne ha più bisogno, magari nell'età più critica. Godere di un invecchiamento sereno è possibile ma bisogna avere un occhio attento, bisogna fornire assistenza, bisogna anche valorizzare ciò che gli anziani rappresentano, saggezza, esperienza, pazienza. Bisogna essere anche attenti ai meno fortunati di noi, ai disabili, alla loro integrazione, al loro tempo libero. Come qualcuno ha detto recentemente “nessuno deve essere lasciato indietro” (è di Obama, quello “abbronzato”, non l'introvabile), una semplice, ma grande, verità. Nel nostro paese c'è bisogno di coesione sociale, di solidarietà, di integrazione per una società che non sta mutando, ma che è già mutata.
Un accento particolare poi lo poniamo sulla partecipazione. Se la gente partecipa è più bello vivere e condividere. Aumentano le relazioni sociali, si scambiano idee, si è vivi. Si evitano anche comportamenti pericolosi (penso ai giovani) e quindi anche la nostra sicurezza ne trae vantaggio. Bisogna assicurare la vivacità del paese e per far questo bisogna anche reinventare gli spazi pubblici. La partecipazione è nel nostro stile, è importante che i cittadini partecipino alle scelte per il loro paese, ed è per questo che ci chiamiamo Cittadini Attivi. La partecipazione è la nostra stella polare. Se un evento è partecipato diventa di tutti, è condiviso, è compreso. Vogliamo essere un'amministrazione con cui si possa dialogare, vogliamo decidere insieme ai nostri concittadini.
Le idee non mancano, ma saranno le persone ad avere la parola definitiva, soprattutto sulle grandi scelte. Prendiamo la scuola per esempio. Dove farla e con quali modalità? Questa sarà una scelta che andrà sicuramente condivisa. Ma scuola è anche spazi di aggregazione, sostegno ai genitori, progettualità, investimenti per il futuro e tanto ancora. Scuola è anche cultura intesa in senso ampio, intesa anche come valorizzazione della storia, della tradizione, della creatività. Trissino ha molti artisti giovani che meritano nuovi spazi perché possono dare molto al nostro paese.
Il momento particolare in cui ci troviamo richiede la nostra massima attenzione. Non ci possiamo permettere di sbagliare. Bisognerà senz'altro dare sostegno alle imprese che già operano ma allo stesso tempo promuovere anche nuova ricchezza, ricchezza a 360 gradi. Pensiamo perciò di promuovere sul nostro territorio uno sviluppo dolce e di qualità per riscoprire un paese dove sia bello camminare, ritrovarsi e scoprire nuovi percorsi.
Per far tutto questo ed altro ancora una amministrazione deve valorizzare le proprie risorse umane; c'è bisogno di tutti, perché tutti, insieme, possiamo concorrere a disegnare il nostro futuro.

2 commenti:

Unknown ha detto...

...Siamo in tempi di resistenza.Ognuno cerca una direzione perchè non c'è più la direzione...
...Per avviare il dialogo è necessario guadagnare un concetto più alto di "tolleranza", che non consiste nella tolleranza pratica dell'eretico, dell'immigrato, del peccatore, dell'agnostico, ma nella tolleranza teorica che ipotizza nell'eretico, nell'immigrato, nel peccatore, nell'agnostico un nucleo di verità che ha la possibilità di essere pari, se non superiore, alla mia...
Ti auguro di non arrenderti all'attuale situazione antietica, nè di fronte alle difficoltà, ma di resistere nella ricerca di nuovi sentieri.
Qualcosa di bello e profondo ci accomuna.La voglia di vivere e far vivere, le preoccupazioni per un mondo senz'anima, il desiderio di giustizia e di pace.
Hasta la victoria!
Claudio

Unknown ha detto...

Veramente Claudio ha detto,ma usando la mail di Paola