sabato 29 agosto 2020

Pedemontana chiusa a Malo perchè va sott'acqua. e tanti saluti all'apertura entro il 2020.

Gli amici del CoVePA di Malo questa notte ci hanno comunicato una notizia preoccupante e allarmante nello stesso tempo. La Pedemontana Veneta è sta chiusa tra il casello di Malo per un allagamento. Come volevasi dimostrare, e lo avevamo detto, la Pedemontana è finita sott’acqua, le canne dopo il casello di Malo sono state inondate dall’acqua. Casello che era stato inaugurato a giugno scorso.

È inutile che Zaia venga nelle zone rosse a fare una puntata esterna con la sua protezione civile nelle zone rosse di Arzignano e Trissino. Sono anni che autorizza leggi per il consumo di suolo e per favorire il cemento che sono la base con cui si verificano le inondazioni dei nostri territori. Aveva promesso ai suoi elettori che la Pedemontana Veneta l’avrebbe aperta tutta, invece il misero tratto che ha inaugurato adesso deve pure chiuderlo. Caro Luca stattene a Treviso e vai a vendemmiare il tuo prosecco.che qui non ti vogliamo.

lunedì 17 agosto 2020

Zazzera & Malspartio... un Veneto spumantizzato, un Verneto da bere.

perché smentire che gestisce soldi di politici senza smentire che ne gestisce di mafiosi? 

non vorremo scoprire che soldi pubblici della Pedemontana Veneta finiscano a Londra che soldi pubblici dei servizi socio-sanitari veneti finiscano a Malta

L’articolo uscito la scorsa settimana sull’Espresso approfondisce la storia recente di un personaggio strettamente legato alla vicenda politica di Luca Zaia, quella di Massimo Malvestio. I passaggi dell’articolo sono da far tremare le vene ai polsi. In sostanza dopo aver chiuso la sua attività legale associata con L’avvocato Barel, Malvestio adesso svolge l’attività di gestione finanziaria di un fondo basato nell’isola di Malta. Ovviamente noi lo conoscevamo come consulente legale e politico vicinissimo al presidente della giunta regionale del Veneto Luca Zaia e coinvolto nelle attività imprenditoriali attraverso una società trevigiana la Numeria di cui allora nel 2013 deteneva delle quote di controllo ed era interessata allo sviluppo di un porto e insediamento turistico a Valle Ossi sulla costa ad Eraclea. Ma eravamo nel lontano 2013 adesso Malvestio ha mollato tutto anche Numeria e si è stabilito a Malta per salvarsi da un paese in crisi qual’è, a suo giudizio, l’Italia. Sappiamo che ha ancora interessi nelle società di gestione di servizi socio-sanitari che fornisce alla Regione Veneto nel campo delle case di riposo.

All’articolo de l’Espresso Malvestio ha replicato con un testo che articola dettagliamente quanto ritiene non preciso e sbagliato nell’articolo. A questo intervento oggi fa seguito la sua risposta riportata dai giornali alle dichiarazioni dell’ex senatore Cappelletti, sfidandolo ad un incontro pubblico per discutere le sue dichiarazioni. In caso contrario Enrico Cappelletti sarebbe incappato in una querela.

Malvestio articola tutta la sua dettagliata replica attorno alla affermazione di non avere alcun cliente tra i suoi che svolga attività politica, questo per assicurare e garantire il rispetto più assoluto delle norme in materia. Afferma anche che non esiste alcuna ragione perché i loro nomi siano resi noti alla stampa e che questi sono noti a chi li deve conoscere per legge!

domenica 16 agosto 2020

ACCOGLIENZA - IL VENETO SI MERITA DI MEGLIO

https://www.trevisotoday.it/politica/... Ricordo bene che a Volpago nel dicembre del 2016 la fiaccolata di Zaia contro l'accoglienza in quel comune aveva dei toni che dicevano che il governo del Veneto non li vuole in giro per i paesi e anche di peggio. In tre anni le omissioni di Zaia e della sua giunta, da quella manifestazione in poi, hanno prodotto compromessi ignobili con i prefetti che hanno costruito il disastro delle Caserme, non solo a Treviso ma un po' in tutto il Veneto, o non vi ricordate di Jesolo e del Polesine?

martedì 11 agosto 2020

CHE COSA È IL VENETO CHE VOGLIAMO

Quest’anno si terranno le elezioni regionali. In Veneto, una delle terre più inquinate d’Europa dove i cittadini sono sempre più lontani dalla politica, si può costruire, dopo 25 anni, una nuova opportunità per il nostro territorio.

Le ultime elezioni mostrano una regione con un forte astensionismo (quasi il 40% degli aventi diritto) ed una netta predominanza di un partito come la Lega, oramai sempre più capace di cavalcare e strumentalizzare temi nazionali, dimenticando nella maggioranza dei casi le specificità e le esigenze territoriali.

Ci sono però molti veneti profondamente convinti che il futuro non sia scritto, che nella regione esistano forti spinte verso il cambiamento e che serva mettersi in gioco tutti assieme con molta umiltà per disegnarlo. 
Per questo prende il via la campagna IL VENETO CHE VOGLIAMO, un percorso che si pone ora come unico obiettivo quello di mettersi in ascolto del territorio e costruire occasioni di incontro e scambio tra persone e realtà, per indagare assieme gli scenari e gli orizzonti del civismo veneto. Incontri in tutte le province, per far emergere istanze condivise e per intercettare realtà che dal basso provano a cambiare le cose.

domenica 9 agosto 2020

IL GENIO DI ZAIA

GLI ALBERI NON SI TAGLIANO SI PIANTANO.
LUCA ZAIA, NASCOSTO DIETRO A UN COMMISSARIO PER L'EMERGENZA DEI FIUMI VENETI, GESTISCE IL GENIO CIVILE COME UNA CENTRALE DI APPALTI E UN CEMENTIFICIO. IL GENIO CIVILE TORNI AD ESSERE UN ENTE DI DIFESA DEI FIUMI.   

Valdagno: cementificazione delle briglie dell'Agno e distruzione di un ecosistema. Da alcune settimane sotto l'egida del Commissario Straordinario per le opere di messa in sicurezza e ripristino in seguito agli eventi dell-autunno 2018, il Genio Civile di Vicenza, ha iniziato le opere per la risistemazione delle briglie tra l´area sportiva e i Ponte dei Nori. I lavori sono cominciati con il taglio totale degli alberi dell´argine. Se questa pratica puo´ sembrare apparentemente utile per le piante in alveo, in realta' non la si comprende nelle parti alte dell´argine, dove e´ insediato un interessante ecostiema in cui prospera una nutrita avifauna,  anche con presenze particolarmente interessanti come lucherini e peppole. Questa falsa sicurezza, indotta dalla completa eradicazione degli alberi, per di piu´ in un periodo in cui i giovai pulcini iniziano a lasciare i nidi e a spiccare il volo, e´ una falsa pratica ambientale che induce una falsa sicurezza. La gestione di queste pratiche antiquate e´ direttamente gestita dai Geni che dipendono dalla Regione Veneto di Luca Zaia, che non ha mai inveritto la rotta rispetto al suo predecessore contiuando a gestirli come uno strumento con cui ditribuire fondi a pioggia o da cui attingere per fare cassa [ad esempio per alcune coperture della SPV quando e´ stata in emergenza finanziamenti], salvo poi negare le mergenze climatiche e farsi soccorrere da un commissario governativo da Roma per quelle idrogeologiche.