domenica 9 agosto 2020

IL GENIO DI ZAIA

GLI ALBERI NON SI TAGLIANO SI PIANTANO.
LUCA ZAIA, NASCOSTO DIETRO A UN COMMISSARIO PER L'EMERGENZA DEI FIUMI VENETI, GESTISCE IL GENIO CIVILE COME UNA CENTRALE DI APPALTI E UN CEMENTIFICIO. IL GENIO CIVILE TORNI AD ESSERE UN ENTE DI DIFESA DEI FIUMI.   

Valdagno: cementificazione delle briglie dell'Agno e distruzione di un ecosistema. Da alcune settimane sotto l'egida del Commissario Straordinario per le opere di messa in sicurezza e ripristino in seguito agli eventi dell-autunno 2018, il Genio Civile di Vicenza, ha iniziato le opere per la risistemazione delle briglie tra l´area sportiva e i Ponte dei Nori. I lavori sono cominciati con il taglio totale degli alberi dell´argine. Se questa pratica puo´ sembrare apparentemente utile per le piante in alveo, in realta' non la si comprende nelle parti alte dell´argine, dove e´ insediato un interessante ecostiema in cui prospera una nutrita avifauna,  anche con presenze particolarmente interessanti come lucherini e peppole. Questa falsa sicurezza, indotta dalla completa eradicazione degli alberi, per di piu´ in un periodo in cui i giovai pulcini iniziano a lasciare i nidi e a spiccare il volo, e´ una falsa pratica ambientale che induce una falsa sicurezza. La gestione di queste pratiche antiquate e´ direttamente gestita dai Geni che dipendono dalla Regione Veneto di Luca Zaia, che non ha mai inveritto la rotta rispetto al suo predecessore contiuando a gestirli come uno strumento con cui ditribuire fondi a pioggia o da cui attingere per fare cassa [ad esempio per alcune coperture della SPV quando e´ stata in emergenza finanziamenti], salvo poi negare le mergenze climatiche e farsi soccorrere da un commissario governativo da Roma per quelle idrogeologiche.

Va modificato il concetto di sicurezza idraulica che snatura i corsi d'acqua riducendoli a canali di deflusso e scolo, gli ambiti fluviali possono essere trattati come corridoi ecologici e ambiti di salvaguardia delle popolazioni sia dal punto di vista idraulico che ambientale. 
Gli accordi di fiume possono essere uno strumento strategico dove ingegneri, pescatori, ciclisti, cittadini, comitati, associazioni, naturalisti, paesaggisti, ecologisti, mamme si trovino a decidere.

Con Arturo Lorenzoni presidente il Veneto che Vogliamo programma null la tutela degli ecosistemi fluviali e la contestuale riduzione del rischio idrogeologico, con interventi di rinaturalizzazione fluviale diffusi per recuperare le aree di esondazione naturale e restituire naturalità ai fiumi per aumentare la sicurezza, tutelarne la biodiversità e avviare azioni di adattamento ai cambiamenti.

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