A seguito delle notizie di stampa, sull'avvio dei lavori a Trissino per il Piano Koris in prossimità della Colombara e della Miteni, come molti cittadini ci siamo allamarti. Credo che la sorpresa di chi ci ha inviato le immagini sia stata grande.
Da queste appaiono evidenti, strani e indecifrati allineamenti di pietre che fanno pensare a molte cose, alcune delle quali riconducono ad opere dell'uomo.
Riteniamo che la valorizzazione del territorio come risorsa alternativa, nasca dal mettere in luce non solo i suoi monumenti. Va considerato il tessuto storico diffuso fatto di documenti la cui memoria è solo momentaneamente persa. Siamo convinti che essa possa contribuire ad uno sviluppo nuovo del territorio, inteso come risorsa esaurubile, il cui valore non siano solo la rendita o i monumenti, isole tra un mare di segni del cosiddetto progresso che riguarda solo gli ultimi anni di una presenza più che millennaria. Dare valore ai documenti, e non solo ai monumenti di un territorio ,serve anche ad un suo sviluppo più sostenibile e che non potrà mai essere delocalizzato.
Facciamo perciò un piccolo passo indiestro e accenniamo ai documenti di questa parte della Valle dell'Agno. Prima di tutto siamo in una zona della valle che nonstante i pochi documenti sia scritti che materiali, doveva essere intensamente frequentata sin da epoche antiche e precedenti ai Romani. Ma soprattutto nei molti secoli dell'Impero doveva essere un'area strategica, poichè si trovava a ridosso delle pendici meridionali di un confine naturale quali erano le prealpi venete, a pochi kilometri dalla Via Postumia e da importanti città romane. Le frequentaioni poi nelle epoche successive non furono meno rade, come ci devono ricordaree la toponomastica di origine longobarda e medievale.
Si deve poi aggiungere la collocazione di quest'area. La Colombara secondo i testi storici risulta frequentata dalla fine del medioevo e con stabilità initerrotta dal XIV° sec. Essa si colloca come struttura agricola stabile in cui erano situati ben tre fornelli per la seta (1544), tanto da farne un insediamento protoindustriale poi trasformatosi nella adiecente filanda. La Documentazione storiografica nulla dice sulle epoche precedenti ma certe sono le tracce materiali delle frequentazioni umane sia a monte che a valle dell'area della Colombara e lungo la Poscola. Ricordiamo infatti i ritrovamneti a San Fermo di Castelgomberto, a San Nicolò di Trissino, a san martino di Brogliano e a Tezze di Arzignano.
Riteniamo che la valorizzazione del territorio come risorsa alternativa, nasca dal mettere in luce non solo i suoi monumenti. Va considerato il tessuto storico diffuso fatto di documenti la cui memoria è solo momentaneamente persa. Siamo convinti che essa possa contribuire ad uno sviluppo nuovo del territorio, inteso come risorsa esaurubile, il cui valore non siano solo la rendita o i monumenti, isole tra un mare di segni del cosiddetto progresso che riguarda solo gli ultimi anni di una presenza più che millennaria. Dare valore ai documenti, e non solo ai monumenti di un territorio ,serve anche ad un suo sviluppo più sostenibile e che non potrà mai essere delocalizzato.
Facciamo perciò un piccolo passo indiestro e accenniamo ai documenti di questa parte della Valle dell'Agno. Prima di tutto siamo in una zona della valle che nonstante i pochi documenti sia scritti che materiali, doveva essere intensamente frequentata sin da epoche antiche e precedenti ai Romani. Ma soprattutto nei molti secoli dell'Impero doveva essere un'area strategica, poichè si trovava a ridosso delle pendici meridionali di un confine naturale quali erano le prealpi venete, a pochi kilometri dalla Via Postumia e da importanti città romane. Le frequentaioni poi nelle epoche successive non furono meno rade, come ci devono ricordaree la toponomastica di origine longobarda e medievale.
Si deve poi aggiungere la collocazione di quest'area. La Colombara secondo i testi storici risulta frequentata dalla fine del medioevo e con stabilità initerrotta dal XIV° sec. Essa si colloca come struttura agricola stabile in cui erano situati ben tre fornelli per la seta (1544), tanto da farne un insediamento protoindustriale poi trasformatosi nella adiecente filanda. La Documentazione storiografica nulla dice sulle epoche precedenti ma certe sono le tracce materiali delle frequentazioni umane sia a monte che a valle dell'area della Colombara e lungo la Poscola. Ricordiamo infatti i ritrovamneti a San Fermo di Castelgomberto, a San Nicolò di Trissino, a san martino di Brogliano e a Tezze di Arzignano.
Per queste ragioni abbiamo chiesto l'intervento della Soprintendenza di Padova per le opportune verifiche, che ci è stato confermato dal Soprintendente Tinè..
_________________________________________________________________________Alla c.a. del Soprintendente per i beni archeologici di Padova
Trissino 5 agosto 2010
Egregio Soprintendente,
il Comune di Trissino ha approvato il P. di Lottizzazione denominato Koris il 15 luglio u.s., dalle foto allegate si nota lo scotico del terreno con scavo di 50 cm, che ha scoperto tracce di natura non chiara.
Invitiamo pertanto la SS.VV. ad avviare le necessarie indagini per stabilire la natura dei manufatti evidenziati negli allegati con le foto dell'area situata a valle della cosiddetta Colombara di Trissino.
E' un luogo di importanza storica le cui origini sono molto antiche e secondo alcune ricerche fanno risalire l'insediamento umano in areacon certezza al medioevo, giungendo ad ipotizzare anche epoche precedenti fino all'epoca romana.
I lavori rappresentati nelle foto hanno violato la procedura poichè hanno anticipato la progettazione esecutiva delle opere di urbanizzazione e la firma della convenzione, e hanno messo in luce alcune opere murarie come rappresentato dalle foto allegate 5062, 5063, 5057, 5058.
I sottoscritti in qualità di gruppo consiliare di minoranza avendo in animo il rispetto e la tutela della memoria storica sia monumentale che documentale, e non dameno quella dell'ambiente storico chiedoo alla SS.VV. di avviare le opportune indagini sui luoghi per le verifiche archeologiche del sito posto ad est della strada regionale ex SS 246. Si tratta di un'area tra i ritrovamenti di Castelgomberto e di Tezze di Arzignano.
Cordiali Saluti
in rappresentanza della Lista Civica Cittadini Attivi Trissino anch'IO!
Gerardo Lupo
Consigliere Comunale
______________________________________________________________________
Da: TINE' VINCENZO
Inviato: venerdì 6 agosto 2010 12:47
A: SBA-VEN - SOPRINT BENI ARCHEOLOGICI VENETO
Oggetto: Re: I: Piano Koris - Comune di Trissino
Egregio Signor Lupo,
nel ringrazirLa per l'opportuna segnalazione La informo che abbiamo contattato ieri il Comune di Trissino e la D.L. dei lavori in parola per il fermo dei lavori. La dr.ssa Gamba, funzionario responsabile di zona, effettuerà un sopralluogo la prossima settimana. Per ulteriori informazioni può contattare direttamente la dr.ssa Gamba (049/8243825 o mariolina.gamba@beniculturali.it).
Cordiali saluti
Vincenzo Tiné
Soprintendente per i Beni Archeologici del Veneto
Il giorno 04/ago/2010, alle ore 15.33, SBA-VEN - SOPRINT BENI ARCHEOLOGICI VENETO ha scritto:
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