venerdì 12 novembre 2010

CI SONO O CI FANNO???

Estratto dal Corriere della Sera del 11/11/2010
La maggioranza leghista che amministra il Comune di Trissino rischia un'altra cantonata.
Si sono dimenticati di avvisarci che a Trissino nascerà un nuovo impianto di recupero rifiuti pericolosi da attivarsi in regime semplificato da parte della ditta Fbm Riciclo e recupero Sas Via del Lavoro Trissino (VI).  No si sono accorti che dal 9 gennaio 2010 (BUR 09-2010 e Decreto  n. 94983/1770 del 24.12.09) con decreto della Provincia di Vicenza, il Dirigente del Servizio VIA dott. Angelo Macchia, ha assoggettato l'intervento alla procedura della valutazione di impatto ambientale.  
Un'altra tegola sta cadendo sulla testa di un'amministrazione sempre in ritardo e di conseguenza dei cittadini a  neanche un mese dall'ultima assemblea pubblica della Giunta leghista dove: 
- i commercianti hanno respinto la liberalizzazione totale delle licenze dell'Assessore al Commercio Rubega; 
- il Sindaco Rancan ha dovuto ammettere che l'autostrada SPV può portare si benefici, ma anche molti danni;  
- l'ex presidente di Viabilità e immobiliarista valdagnese ha ammesso di aver avuto incontri con l'Assessore all'Urbanistica di Trissino per lo sviluppo della viabilità del piano Koris e si è dilungato sulla pianificazione del PAT;  
- l'accorata difesa del Piano Koris non ha tolto i dubbi sulla correttezza giuridica della relativa convenzione, del rispetto delle norme di sicurezza della lottizzazione relativamente agli impatti da incidente rilevante della Miteni;
- l'Assessore ai lavori pubblici ha spiegato il vecchio-nuovo progetto della scuola elementare da 5.400.000 € per 4.000 mq da pagare con un leasing (IVA compresa ovviamente).
In poche parole è un impianto per il recupero di solventi da rifiuti mediante distillazione, la procedura è giunta alle osservazioni da parte di chiunque sia interessato. Il procedimento tecnico prevede l'abbattimento di eventuali  emissioni in atmosfera con tecnologia in umido e la cosa ci preoccupa! Attiviamoci perchè è indetta una presentazione al pubblico del progetto il 17 novembre 2010 presso la Pro Loco dalle ore 19.00 alle ore 20.30. 
CI DOMANDIAMO SE VERAMENTE IL FUTURO PRODUTTIVO DELLA VALLE DELL'AGNO SIA LEGATO A QUESTE ATTIVITA' COME AD ALTRE NEL RICICLO DEI RIFIUTI INDUSTRIALI (FANGHI DI CONCERIA E CIVILI),  E COSA CENTRANO QUESTE SCELTE CON LA SALUTE DEI CITTADINI E LE CHIMERE DA GREEN VALLEY?
di seguito puoi trovare alcune informazioni sul progetto 
Noi abbiamo appreso dall'avviso pubblicato nel Corriere della Sera che è possibile entro 60 giorni dalla data di pubblicazione (11/11/2010 cfr foto introduttiva) presentare osservazioni. E' indetta una presentazione al pubblico del progetto il 17 novembre 2010 presso la Pro Loco dalle ore 19.00 alle ore 20.30. Invitiamo tutti ad essere presenti per conoscere i dettagli del progetto che si trova nella fase di presentazione della VIA e rispetto alla quale tutti i cittadini, le categorie e i soggetti portatori di interessi diffusi possono presentare osservazioni.

Bur n. 81 del 02/10/2009
PROPONENTI PROGETTO VIA
Verifica assoggettabilità alla procedura di v.i.a del progetto recupero di rifiuti pericolosi "solventi esausti". proponente: F.B.M. Riciclo e Recupero
sas, Trissino (Vi).
Ai sensi dell'art.20 del D.Legs. 152/06 si comunica la trasmissione alla Provincia di Vicenza(Area Tecnica ed Ambiente Settore Urbanistica −
Servizio V.I.A.) della documentazione per l'attivazione della Verifica Assoggettabilità alla Procedura di V.I.A del seguente progetto:
Proponente: F.B.M. Riciclo e Recupero sas
Sede Legale: Via del Lavoro − 36070 Trissino (VI)
Localizzazione impianto: Via del Lavoro 36070 Trissino (VI)
Descrizione sintetica del Progetto: L'attività prevede il recupero di rifiuti pericolosi " solventi esausti" mediante distillazione ai sensi punto 6.3 del
D.M. 161/02.
L'attività verrà svolta in via del Lavoro nel Comune di Trissino (VI) in zona artigianale /industriale zona D individuata al fg.19 mapp. 393/06.
Luogo di deposito degli atti nella loro interezza: Area Tecnica ed Ambiente, Sett. Urbanistica Servizio V.I.A., Provincia di Vicenza Contrà San
Marco, 30 − Vicenza
Comune di Trissino prov. Vicenza Piazza XXV Aprile, 9
Tempi per presentare osservazioni: chiunque ne abbia interesse può visionare la documentazione e presentare osservazioni al Servizio V.I.A
della Provincia di Vicenza entro 45 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.
1


Bur n. 9 del 29/01/2010
Ambiente e beni ambientali
PROVINCIA DI VICENZA
Decreto del Dirigente n. 94983/1770 del 24.12.09
Impianto di recupero rifiuti pericolosi da attivarsi in regime semplificato. Ditta FBM Riciclo e recupero Sas Via del Lavoro Trissino (VI). Procedura
di verifica ai sensi del D.Lg. n. 152/06 art. 20.
IL DIRIGENTE premesso che la ditta in data 17.09.09 prot. 68203 ha chiesto di attivare la procedura di verifica per la realizzazione dell'impianto
in oggetto, evidenziato che tale procedura deve stabilire se l'impatto sull'ambiente, in relazione alle caratteristiche dell'intervento, comporta la
necessità dello svolgimento della procedura di valutazione di impatto ambientale ... omissis ... considerato che la Commissione VIA, sentita
nelle riunioni del 23/11/09 e del 21/12/2009, ha esaminato la documentazione pervenuta e ha ritenuto che la stessa non riporta esaustive
informazioni sui potenziali e non trascurabili impatti .. omissis... DECRETA:
Il progetto di impianto di recupero rifiuti pericolosi presentato dalla ditta FBM − Riciclo e recupero Sas, è assoggettato alla procedura di VIA di
cui al capo III della Legge Regionale n. 10 del 26.03.1999 e s.m.i. e di cui al D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i.
Il dirigente del Servizio VIA dott. Angelo Macchia


Alla
PROVINCIA DI VICENZA
Settore Ambiente
C.trà S.Marco,30
36100 VICENZA
e.p.c.
Al. Sig. Sindaco
Comune di Trissino
A.R.P.A.V.
Dipartimento Prov. Vicenza
Via Spalato
36100 Vicenza
OGGETTO: Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi del D.Lgs. n. 152, parte V
Il sottoscritto MARCHESINI BRUNO in qualità di gestore, così come definito all’art.268, lettera n) del D.Lgs 152/2006 ( persona fisica o giuridica che ha un potere decisionale circa l’esercizio l’installazione o l’esercizio dell’impianto)
degli impianti della ditta FBM RICICLO e RECUPERO S.A.S.
con sede legale in Comune di TRISSINO (VI) CAP 36070 via DEL LAVORO
e sede dell’azienda in Comune di TRISSINO (VI) CAP 36070 via DEL LAVORO
Partita IVA 03529300240,
CHIEDE L’AUTORIZZAZIONE
�� ai sensi dell’art. 269 comma 2 del D.Lgs 152/06 per
�� installazione nuovo impianto
trasferimento impianto dall’attuale stabilimento sito in
Comune di......................via..................allo stabilimento sito in Comune di....
via ...................................................... ... .
ai sensi dell’art. 269 comma 8 per modifica sostanziale;
ai sensi dell’art. 281 per la prosecuzione dell’attività.
Il sottoscritto, consapevole delle sanzioni penali, nel caso di dichiarazioni non veritiere, di formazione o uso di atti falsi, richiamate dall'art.76 del dpr 445 del 28 dicembre 2000- dichiara che i dati riportati nella domanda e negli allegati sono veritieri.
*TRISSINO, li* ……………...
Firma del tecnico relatore Firma del gestore
DATI DESCRITTIVI
Ragione sociale: FBM RICICLO e RECUPERO S.A.S.
Indirizzo sito produttivo: via DEL LAVORO
Comune: TRISSINO (VI) CAP 36070
Telefono: : 
Fax: 
E-mail: //
Indirizzo a cui inviare eventuali richieste o integrazioni: via DEL LAVORO -TRISSINO (VI) CAP 36070
Referente per eventuali comunicazioni o sopralluoghi di verifica MARCHESINI BRUNO
DATI INSEDIAMENTO
Anno inizio attività: DA AVVIARE
Tipo di attività svolta: RECUPERO SOLVENTI MEDIANTE DISTILLAZIONE
Numero dipendenti: 1
Precedenti attività: //
ALLEGATI
Si allega la seguente documentazione:
1) planimetria dello stabilimento in scala 1:100 con evidenziati e numerati in ordine progressivo tutti i punti di emissione in atmosfera, corredata di idonea legenda;
2) planimetria dell’area circostante l’insediamento produttivo, in scala 1:5000, con indicazione della destinazione urbanistica secondo il P.R.G. Comunale vigente;
3) relazione tecnica con schede tecniche dei sistemi di abbattimento.
4) Schede di sicurezza materie prime (allegate alla relazione di progetto)
SCHEMA A BLOCCHI DEL CICLO PRODUTTIVO
Solventi esausti
10) Bonifica contenitori con solvente rigenerato
1-2)Arrivo- Messa in riserva
Vendita
MPS
7) scarico e stoccaggio solventi rigenerati
Conferimento come rifiuto
3-4)Travaso/carico distillatore
5) Distillazione 8)Camino n°-1
6)Condensazione
9)Scarico e
stoccaggio
morchie
Emissioni
Processo – liquidi
1
RELAZIONE TECNICA
La presente puntualizza le fasi di emissione in atmosfera ed è allegata alla relazione di progetto per l’impianto di recupero solventi da rifiuti contenente le caratteristiche dell’impianto.
La ditta F.B.M. Riciclo e Recupero Sas andrà a svolgere l’ attività di recupero R2 tramite rigenerazione mediante distillazione con una potenzialità massima di 250 ton/anno e di 0,8 ton/gg.
L’attività di recupero prevede emissioni provenienti da:
• operazioni di travaso (scarico del solvente esausto in arrivo con carico del solvente all’impianto e scarico del solvente rigenerato dell’impianto) e bonifica contenitori ( lavaggio con il medesimo solvente rigenerato);
• fase di lavoro di distillazione (emissione dovuta a mantenimento in depressione del sistema)
• caso di emergenza ( rischio di uscita di vapori per T° condensazione > 40°C e per il mal funzionamento del condensatore).
• stoccaggio (rifiuti ed MPS);
• prove effettuate nel laboratorio interno.
A servizio dell’attività di travaso, bonifica contenitori e distillazione la ditta predisporrà un sistema (emissione 1) costituito da:
I. bocca di aspirazione (da usarsi nei travasi e posizionare limitrofa all’apertura sul collo – bibone- cisternetta);
II. linea di raccolta;
III. sistema scrubber (utilizzato solo in caso di emergenze per abbassare la temperatura dei fumi in uscita);
IV. ventilatore (ventilatore n.1) per l’aspirazione;
V. camino n.1.
Per quanto riguarda le emissioni provenienti daI locale di stoccaggio (locale B) la ditta predisporrà per la bonifica ambientale un ventilatore di tipo assiale da parete dell’aria funzionante all’apertura della porta di accesso con scarico all’esterno. Il locale ha una cubatura di circa 40 mc e la portata sarà di 200 mc/h (diametro ventilatore assiale stimato sup a 100 mm). Questa emissione (emissione 2) viene considerata una bonifica degli ambienti di lavoro e si ritiene non soggetto ad autorizzazione. D.Lgs. 152/06 Art. 269, comma 14-i.
Il laboratorio, usato limitatamente per prove di distillazione interne è dotato di cappa aspirante ( emissione 3) ed è costituito da un sistema di distillazione con colonna di rettifica di vigreux e vetreria di laboratorio.
2
Il laboratorio non è soggetto ad autorizzazione D.Lgs. 152/06 (Art. 269, comma 14-i) in quanto non vengono trattate e quindi non c’è emissione di sostanze cancerogene, tossiche per la riproduzione o mutagene o di sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate, come individuate dalla parte ll dell’Allegato l alla parte quinta del D.L.gs. 152/06. Per la classificazione, si fa riferimento alle schede di sicurezza sui componenti previsti allegata alla relazione di progetto.
Si riporta a seguito una tabella riassuntiva dei presidi per convogliare, contenere e fare uscire le emissioni in funzione della tipologia di operazione. In allegato il lay-out con la disposizione dei presidi e punti di emissione.
Nr.
Emissione
Componente
1) Operazione di travaso e bonifica contenitori
2) Operazione di distillazione
3) Operazione di distillazione cond. emergenza
4) Stoccaggio*
5) Laboratorio*
a**
b**
c**
1
Bocca di aspirazione
x
1
Linea di raccolta
x
x
x
1
Scrubber
x
1
Ventilatore 1
x
x
x
1
Camino 1
x
x
x
2
Ventilatore 2
x
3
Cappa convogliamento
x
X parte attiva
*non soggetti ad autorizzazione
**Tre sono le condizioni, modalità di funzionamento degli impianti relativi alla emissione 1:
a) condizioni di lavoro in regime di distillazione: leggera depressione,
portata ventilatore 10 mc/h e depressione 20mm circa;
b) condizioni di lavoro per la fase di travaso e bonifica contenitori:
bocca aspirante - portata ventilatore 100 mc/h e depressione 60mm circa;
c) condizioni di lavoro in emergenza (rischio di uscita di vapori per T°
3
condensazione > 40°C e per il mal funzionamento del condensatore):
portata ventilatore 100 mc/h e depressione 60mm circa.
l ciclo di lavorazione prevede le seguenti fasi:
1. Ricevimento/ritiro e conferimento dei rifiuti (solventi) da recuperare:
Il solvente da recuperare può essere conferito tramite mezzi propri della F.B.M. sas ( da autorizzare) o in conto terzi. L’ aree di ricevimento , Area 1, si trova nel locale A dentro il perimetro del locale delimitato dal cordolo di contenimento in modo da contenere eventuali spanti e favorire il convogliamento nel pozzetto di raccolta.
L’area di ricevimento corrisponde con l’area di arrivo ed accettazione.
2. Messa in riserva:
attualmente il progetto prevede due aree di messa in riserva: Area 2 e Area 4.
Area 2: corrisponde con l’area di travaso adiacente al serbatoio di solvente da recuperare dell’impianto di distillazione. La messa in riserva è per una quantità max di 500 litri di solvente in attesa di essere travasati. L’area è pavimentata ed i colli sono stoccati su bacino di contenimento di 200 litri ( capacità non inferiore al volume del serbatoio di maggiore capacità). L’area 2 sarà dotata di tubo aspirante per convogliare le emissioni eventualmente generate durante il travaso effettuato con pompa ad aria.
Area 4: si trova in un locale limitrofo al locale di lavorazione ( locale B) ed è collegato al locale A con tubazioni per il trasferimento verso e dal trattamento. In questa area verranno stoccati i solventi da rigenerare (rifiuti), i rifiuti prodotti e i solventi rigenerati (MPS). I colli sono stoccati a terra su bacino di contenimento di 2000 litri ( capacità non inferiore al volume del serbatoio di maggiore capacità). Il locale sarà dotato di sistema di ricambio d’aria per la bonifica ambientale funzionante all’apertura del locale stesso.
3. Travaso:
l’operazione consiste nel travasare tramite pompa volumetrica ad aria antideflagrante portatile P2 il rifiuto dal contenitore con cui è stato conferito al serbatoio di alimentazione (cisternetta) dell’impianto di distillazione. Tale serbatoio A (cisternetta) ha una capacità di 1 mc. Nessuna operazione di travaso verrà condotta manualmente. L’operazione di travaso avviene per i rifiuti in ingresso da lavorare subito dopo l’arrivo nell’area 2 (dotata di tubo aspirante e bacino di contenimento) oppure dal serbatoio di accumulo del locale B (area 4).
4
4. Carico distillatore:
il solvente da recuperare è inviato all’impianto di distillazione tramite pompa volumetrica antideflagrante P1 comandata da sensore di livello del distillatore.
Sul distillatore sono presenti 1 indicatore di livello e 4 sensori di livello così funzionanti :
- Sensore di superminimo : ferma la distillazione ed viene posto per impedire che le resistenze siano in funzione in assenza di prodotto da distillare;
- Sensore di minimo : da il consenso alla pompa di alimentazione di caricare il prodotto;
- Sensore di massimo: interrompe l’alimentazione della pompa di carico;
- Sensore di super massimo : genera l’allarme con il blocco delle resistenze .
Nell’indicatore di livello è posto un allarme in parallelo al “supermassimo” per un’ulteriore controllo e allarme del supermassimo.
5. Distillazione:
il distillatore è costituito da un bollitore cilindrico della capacità di 80 litri e da resistenze di riscaldamento da 20 Kw in olio diatermico (rendimento termico 90%).
Il bollitore D è dotato di termometri per il controllo della temperature di esercizio:
T1 : temperatura di lavoro posto sul liquido in evaporazione ;
T2 : temperatura sui vapori del solvente;
T3 : temperatura sull’olio diatermico.
La temperatura T1 è misurata in modo da regolare il limite massimo di distillazione in base alla composizione del solvente da distillare (viene regolato secondo il prodotto di partenza -se solvente singolo o miscela- con qualche grado maggiore della temperatura di ebollizione misurato all’inizio della distillazione T2.). La T2 indica la temperatura dei vapori di solvente.
La temperatura T3 viene impostata e regolata per impedire fenomeni di decomposizione termica dei residui della distillazione a fine distillazione.
La fine distillazione viene prevista al raggiungimento di un contenuto massimo di solventi del 5% (verificata a fine ciclo) per i rifiuti contenenti olio e fino al mantenimento dello stato liquido per i rifiuti con pigmenti (verifica eseguita in laboratorio).
Il vapore sviluppato con l’evaporazione esce mentre la frazione pesante rimane sul fondo del bollitore e verrà scaricato nel serbatoio dei reflui S1 e S2 in funzione del funzione del solvente rigenerato.
Durante la distillazione il sistema costituito da serbatoio di partenza, uscita condensatore e serbatoio del solvente rigenerato sono mantenuti in leggera depressione da un aspiratore dotato di inverter (per il funzionamento normale o di emergenza). Lo sfiato è collegato al camino nr 1 (vedi punto 8 e relazione sulle emissioni).
5
6. Condensazione:
il condensatore è costituito da un fascio tubiero verticale (temperatura fluido di condensazione 7-12 °C).
Il raffreddamento è con fluido a ricircolo con un impianto di refrigerazione a circuito chiuso.
Il funzionamento dell’impianto di raffreddamento è monitorato tramite il sensore di temperatura T4 posto dopo la condensazione. Se la temperatura supera il limite prefissato (T > 40°C) l’impianto va in allarme con blocco del riscaldamento ed entrata in funzione dell’aspirazione a massimo regime con lavaggio dei fumi (camino nr 1 – vedi punto 8 e relazione sulle emissioni).
Il condensatore è collegato all’aspirazione e lavora in leggera depressione.
Il solvente distillato viene inviato per caduta sul fondo al serbatoio di materia prima B (in modo che il tubo di arrivo sia sotto il livello del solvente ed impedire entrata di aria al e dal sistema di aspirazione).
7. Stoccaggio materia prima:
Il l solvente distillato viene stoccato nel serbatoio di materia prima B . Da qui verrà pompato o verso lo stoccaggio (Area 4) o verso l’area di travaso (Area 2) tramite pompa volumetrica antideflagrante P6 portatile per essere travasato nei contenitori puliti e venduto come solvente da lavaggio (etichettato e con regolarizzazione UTIF).
8. Sistema di aspirazione con Torre scrubber E :
A servizio dell’impianto di distillazione è presente un impianto di aspirazione con passaggio in torre di abbattimento.
Sono presenti tre modalità di intervento del sistema di aspirazione:
• “travaso” :Attività di travaso e bonifica contenitori;
• “distillazione” :distillazione in condizioni normali;
• “emergenza”: Condizioni di emergenza (rischio di uscita di vapori per T° condensazione > 40°C per il mal funzionamento del condensatore) .
Durante i travasi e bonifica contenitori è presente una aspirazione con bocca di aspirazione da 80 mm (da avvicinarsi al punto di travaso – in particolare per il carico in cui avviene una fuoriuscita di aria). La portata prevista è di 100 mc/h.
In condizioni normali di distillazione il sistema ha la funzione di mantenere in leggera depressione ma non sono presenti emissioni.
In condizioni di lavoro in emergenza l’impianto si pone nelle condizioni di allarme e viene azionato una maggiore aspirazione stimata di 100 mc/h pari a 27 lit/sec (mediante inverter collegato al ventilatore) con l’azionamento anche della pompa dello scrubber. In questo modo viene garantito un lavaggio ed un raffreddamento delle possibili emissioni dal distillatore. La torre di lavaggio è ’ costituita da una torre cilindrica ad asse verticale con flussi in
6
controcorrente. Dati più specifici sono riportati in scheda allegata alla domanda di emissioni e nel piano di sicurezza.
9. Deposito morchie da lavorazione:
Le morchie derivanti dall’operazione di distillazione delle due tipologie di rifiuti verranno stoccati in due diversi serbatoi: S1 per morchie da solventi e diluenti provenienti da rifiuti con oli , S2 per morchie da solventi e diluenti provenienti da rifiuti con pigmenti .
I due serbatoi cilindrici in acciaio hanno una capacità utile di circa 2000 litri ciascuno e sono posti nel locale B.
10. Bonifica contenitori:
Normalmente i colli di trasporto saranno gestiti con vuoto a rendere con colli per il solvente da trattare (colli sporchi) e colli per il solvente rigenerato (colli puliti).
All’occorrenza i contenitori utilizzati per lo stoccaggio dei solventi esausti in entrata da rigenerare (sporchi) verranno bonificati/puliti per poter essere utilizzati per lo stoccaggio dello stesso rigenerato.
La bonifica viene effettuata internamente lavando i contenitori con il medesimo solvente rigenerato tramite una serie di due successivi lavaggi.
Il solvente di lavaggio da operazioni di bonifica dei contenitori viene inserito manualmente al restante solvente da rigenerare nel serbatoio di alimentazione dell’impianto e segue il ciclo di distillazione per produrre MPS.
L’operazione di bonifica avviene nell’area di travaso, in Area 2, dotata di bacino di contenimento per raccogliere eventuali spanti e tubo aspirante per convogliare le emissioni. Nel travaso nel serbatoio di alimentazione l’impianto di aspirazione verrà mantenuto nel ciclo “travaso”.
DATI IMPIANTO
Tipo di impianto e caratteristiche: ASPIRAZIONE IMPIANTO DISTILLAZIONE, AREA TRAVASO e BONIFICA CONTENITORI
Composto da: VELTILATORE
Camino n.: 1 - Altezza dal suolo:10 m - Diametro: 180 mm.
Portata (Nmc/h): 10 mc/h (condizioni normali) - 100 mc/h (condizioni di emergenza) - 100 mc/h in condizioni di travaso (la portata massima del sistema è di 1200 mc ma verrà regolato da inverter su due posizioni fissate).
Direzione uscita: verticale.
Utilizzo impianto: gg/anno 220 - h/giorno: 8.
Tipo abbattimento: colonna di abbattimento scrubber ad acqua e vasca base.
MATERIE PRIME E PRODOTTI AUSILIARI
Tipo solventi esausti contenenti oli non clorurati: Lavorazione in kg/giorno: massimo 800*
Tipo solventi esausti contenenti pigmenti non clorurati Lavorazione in kg/giorno: massimo 800*
*Totale giornaliero complessivo massimo 800 Kg
EMISSIONI IN ATMOSFERA
Sostanza
Concentrazione (mg/Nmc)
SOLVENTI ORGANICI TOTALI
Tabella D – Allegato I – Parte II – Parte quinta D.Lgs. 152/06 – limiti in quantità
In condizioni normali l’emissione è data dagli incondensabili provenienti dal distillatore (qualche litro a ciclo a 0,161 gr/litro – saturazione media dell’aria in equilibrio alla T di 12 °C) e le eventuali entrate di aria falsa sul serbatoio di partenza e sul serbatoio di arrivo generati dalla depressione per un totale massimo di 10 mc/h.
SCHEDA AU
ABBATTITORE AD UMIDO
Tipo: cilindrico ad asse verticale con flussi in controcorrente ( gas dal basso, acqua dall’alto per caduta)
Camino n. 1
Impianto asservito ASPIRAZIONE IMPIANTO DISTILLAZIONE, AREA TRAVASO o BONIFICA CONTENITORI
Temperatura massima ingresso: 40 °C.
Temperatura di lavoro in ingresso: 20 °C.
Temperatura di lavoro in uscita: 20°C;
Portata massima di progetto (Nmc/h): 1200 (dato del ventilatore).
Portata di lavoro (Nmc/h): 10 - 100
Condizione a 10 mc/h
Sostanze inquinanti (mg/Nmc)
Ingresso
Uscita
Solventi non clorurati
32 gr/mc
32 gr/mc
L’aspirazione riguarda sfiati captati di cui si stima il 20 %di solventi rispetto alla tensione di vapore a 12°C (temperatura del condensatore).
Condizione a 100 mc/h in condizioni di emergenza per un tempo massimo di 5 minuti
Sostanze inquinanti (mg/Nmc)
Ingresso
Uscita
Solventi non clorurati
592 gr/mc
240 gr/mc
L’aspirazione riguarda emissioni non condensate di cui si stima il valore rispetto alla tensione di vapore media dei solventi valutati a 20 °C.
Condizione a 100 mc/h in condizioni di travaso e bonifica contenitori
Sostanze inquinanti (mg/Nmc)
Ingresso
Uscita
Solventi non clorurati
Non quantificabile
Non quantificabile
*Dati teorici (si allega il metodo di calcolo adottato – nella valutazione delle concentrazioni i gas sono stati considerati nelle condizioni ideali standard – una mole in 22,4 litri di volume).
Sezione trasversale della colonna: 1200 mm.
Altezza colonna: 3800 mm:
a riempimento : tipo di riempimento: Anelli Pall;
altezza riempimento: 1500 mm pari ad un volume di 1,7 mc.
ٱLiquido di lavaggio : acqua Portata: 10 mc/h
Separatori di gocce del tipo: demister.
Destinazione liquido esausto: a riciclo su vasca sottostante.
Capacità Vasca base: 0.54 mc.
Controlli previsti (Livello, pH, etc.): livello.
Manutenzioni ordinarie annue: una per la verifica della qualità dell’acqua.
Manutenzioni straordinarie annue : nel caso di intervento in allarme, l’acqua verrà controllata ed eventualmente sostituita e smaltita come rifiuto (il grado di inquinamento di questa acqua dipende dal tempo di funzionamento in condizioni di allarme- si considera da sostituire in presenza di solvente condensato sulla acqua).
Tempo di contatto nelle condizioni a 100 mc/h : circa 200 sec.
Perdite di carico: 60 mm acqua.
Superficie di contatto: 230 mq/mc.

Nessun commento: