sabato 30 gennaio 2021

SCREENING PFAS PER TUTTE LE ZONE CONTAMINATE ASSOCIATO ALLA VACCINAZIONE ANTICOVID-19.

RaminaPauer&Partner
Perchè non associare lo screening dei Pafs dei cittadini delle zone contaminate con la campagna di vaccinazione anti covid-19, superando le evidenti mancanze di chi crede di essere un amministratore locale e invece gioca con le vite dei suoi concittadini? Questa è la riflessione che scaturisce da quanto il 26 gennaio scorso ha pubblicato Marco Milioni su Vicenzatoday.it in relazione alla vicenda Pfas. Vi è un risvolto secondo il quale la contaminazione da Pfas avrebbe un precedente che risale addirittura all’inizio degli anni 60 sulla base di quanto scritto dal sindaco di allora Luciano Rizzi. Di fatto Milioni ha scoperchia un tombino in cui gli amministratori attuali di Trissino non sembrano quello che vogliono far apparire. Quel tombino a Trissino conterrebbe un quarto filone di inchiesta, tenendo conto che la prima inchiesta fu quella chiusa con l’amnistia del reato di strage nel 1979. la seconda e la terza riguardano la Rimar-Miteni della Colombara di Trissino. Da quel tombino, come fosse una buca del palcoscenico di un teatro, è spuntato un duo quello di RaminaPauer&Partner: una coppa a cui piace cantare. RaminaPauer sulla carta, il partner invece canta sui social, dal covid ai pfas, ma cantano male.

RaminaPauer sprizza ironia come ha scritto il primo dicembre 2020 su TrissinoInforma, testata dell’amministrazione trissinese, della quale sarebbe l’assessore all’ambiente e il suo Partner addirittuail Sindaco, che invece sprizza felicità per i pafs. Infatti, come apparirebbe da una sua dichiarazione sui social, il dott. Stopazzalo, responsabile del Servizio di Prevenzione e Salute Pubblica vicentina che si occupapa delle analisi per il covid e i pfas, lo avrebbe preso in considerazione per lo screening dei pfas nei trissinesi. Sarebbe un’intesa fatta tra i due già a settembre scorso. Ma il Partner di RaminaPauer dimentica di occuparsi del fatto che siamo fuori dalle zone ad alto rischio contaminazione stabilite dalla regione con la DGRV n. 2133/23.12.2016, dimentica di spiegarci come mai non abbiano trovato un attimo di tempo per modificare la delibera sulle zone, le famose zone rosse e arancioni oltre che gialle e verdi, come si vede dal sito di ISPRA. Criterio da superare, passando a una classificazione dell’inquinamento misurandola sulla presenza nel sangue delle popolazioni colpite, tutte come dimostra il caso Trissino.

Il Partner di RaminaPauer poi dimentica di spiegarci le sue dichiarazioni rese alla commissione parlamentare ecomafie, soprattutto le minimizzazioni, le dimenticanze sulla Miteni, nonché il ritardato intervento a tutela della salute dei trissinesi. E la scusa del “qui ce n’è di coviddi” non basta. Per altro appare con una luce diversa il fatto che il partner di RaminaPauer abbia perso oltre due anni dalle prime comunicazioni di Arpav sui pozzi di Trissino: è dal luglio 2018 con tanto di lettera protocollata di Arpav che ne è a conoscenza, nella quale il primo esame del pozzo Buffa in via Dalle Ore è avvenuto a marzo 2018. Questo spazza via ogni dubbio sulla insussistenza della storiella di natale di RaminaPauer.

Perchè minimizzare e confutare le conseguenze dei dati sui pozzi a valle della Rimar delle scuderie nelle proprietà Marzotto dove si superano di molto i 20mila nanogrammi per litro. Perché farlo se il suo Partner era certo della necessità dello screening per i trissinesi tanto da concordarlo con Stopazzolo a settembre? E perché non informarne la popolazione? Perchè non ordinare a tutti coloro che a Trissino sono a valle della Rimar delle scuderie la proibizione di utilizzare l’acqua dei pozzi per gli orti?

Per queste ragioni che ci confermano la più totale mancanza di fiducia verso chi si crede di essere un amministratore comunale che avanziamo invece una proposta a chi può imporre comportamenti meno azzardati, in particolare a Stopazzolo, allla Russo, a Flor nonché a Pavesi e a tutti quelli che tengono il palco del talk show di Luca Zaia dalla Protezione Civile di Marghera, esprimendo un concetto semplice: basta con le scuse del covid e con le zone arancioni, gialle, verdi sui pfas, riteniamo che sia possibile che, mentre si allestiscono nelle aree contaminate da Pfas, comprese le zone arancioni, gialle e verdi, la campagna vaccinale anticovid, sia possibile allestire e si impiegare dei team, che oltre al vaccino eseguiano anche lo screening per i pfas. riprendendo le attività interrotte e allargandole. Sarebbe un bel segno di razionalizzazione e di economia delle risorse, e un segno nello spirito di collaborazione e di partecipazione attiva, ma è evidente che questo lo pretendiamo almeno per Trissino cari RaminaPauer&Partner.

Massimo M. Follesa

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