Mercoledì 20 settembre 2023 alle 20.45 nella sal convegni de La Fornace ad Adolo in un incontro pubblico patrocinato dal Comune di Asolo, saranno illustrate le conseguenze derivanti dalla realizzazione di questa grande opera, che dopo aver divorato 900 ettari di terreno fertile e di biodiversità ora si appresta a divorare le casse regionali di noi Veneti.
La Regione, infatti, se da una parte incasserà i pedaggi, di gran lunga inferiori alle ottimistiche previsioni, dato il loro elevato prezzo, dall’altra dovrà corrispondere fino al 2059 un canone annuale medio di oltre 300 milioni di euro prestabilito alla società concessionaria, l’italo-spagnola SIS.
Questo imperdonabile errore sta creando un buco nelle casse regionali e non potrà che peggiorare.
Insieme all’architetto Massimo Follesa dibatterà il Consigliere Regionale Andrea Zanoni e modererà il dibattito il giornalista Davide Nordio per discutere di questa grave situazione che sta causando tagli alla sanità,sociale, trasporti, scuole, ecc., cioè a tutti i servizi fondamentali che si dovrebbero garantire ai cittadini.
La situazione della Pedemontana Veneta è riassunta da una batteria di dati catastrofici. L'infrastruttura ha già un debito di 65 milioni stabilito nel bilancio di previsione presentato quest' anno. In una specifica relazione della Corte dei Conti del Veneto pubblicata a giugno 2023 il piano economico e finanziario ha sbagliato i calcoli non contabilizzando i contributi pubblici con un buco a di 497 milioni di €. È pure scritto che ha speso il 98% dei fondi e aperto 72 km a pedaggio e 23 km liberi, dei 162 km del contratto di concessione. In quella relazione si scopre che la Giunta regionale sta studiando ancora il traffico per rattoppare una perdita che potrebbe essere miliardaria, dato che non sa dire quando i ricavi da pedaggio pareggeranno il canone di disponibilità previsto a centinaia di milioni di € a favore del concessionario per 39 anni.
A mio giudizio la SPV va messa in relazione con le tare scritte addirittura nella relazione della Corte dei Conti del Veneto sul bilancio consuntivo 2022. Pubblicata nel luglio scorso, la relazione dei giudici contabili del Veneto, nonostante abbia emesso un giudizio di parità sui conti, nei vari capitoli sottolinea il mancato raggiungimento degli obiettivi di resilienza e equità intergenerazionale.
Questo è aggravato dal rilievo sugli obiettivi mancati dell'agenda 2020 e 2030. Questi approfondimenti ci consentono di ampliare la visione sulla necessità di prendere in mano l'infrastruttura da parte dei territori.
Nello specifico va sottolineato che in Veneto l'agenda 2030 è in sofferenza perché non tutti i traguardi intermedi da conseguire entro il 2020 sono stati raggiunti (per altro rimane la difficoltà di misurabilità dei target solo 7 su 21!). L'azione della giunta Zaia ha fallito:
• il dimezzamento dei decessi e delle lesioni da incidente stradale;
• la gestione ecocompatibile delle sostanze chimiche e di tutti i rifiuti;
• si registra addirittura l’aumento del rischio povertà o esclusione sociale con 819 mila persone secondo i dati del 2021 esposte a questa condizione!
• è critica la situazione dell’aria in tutte le città venete;
• peggiora la % di studenti di seconda superiore, che non hanno raggiunto competenze alfabetiche adeguate;
• cresce l’impermeabilizzazione del suolo e il relativo consumo.
Sull’uso dei fondi europei buona parte dei programmi 2014-2020 sono in fase di esecuzione, ma un intero capitolo dà il quadro analitico del PNRR 2020-2026 con relative criticità di tempi e piani.
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