giovedì 31 maggio 2012

BACINO AGNO-GUA': ACCORDI BONARI DI ESPROPRIO SOTTOVALUTANO I VALORI DEI TERRENI A TRISSINO. PROPONGONO FORME DI CESSIONE INCOMPLETE E PARZIALI. COME STANNO LE COSE? A CHE PUNTO E' IL PROGETTO?

Nei giorni scorsi molti trissinesi sono stati raggiunti da incaricati, tra cui il Dott. Alessandro Anselmi  del Consorzio di Bonifica “Alta Pianura Veneta”, che su incarico del Direttore Generale e in sua rappresentanza hanno proposto un accordo preliminare. Con questo hanno proposto di ottenere la cessione bonaria dei beni interessati dall'esecuzione delle opere dilaminazione delle piene del fiume Agno-Guà attraverso l'adeguamento dei bacini demaniali di Trissino e Tezze di Arzignano. I lavori per attuarle sono descritti a pagina 3 della proposta:
L’accordo bonario è proposto in forma di preliminare, volto ad anticipare la fase esecutiva di esproprio, ma è evidente che non sarebbero previste forme di incentivazione economica a fronte della disponibilità dei cittadini di Trissino, che in nessuna forma hanno contrastato l’esecuzione delle opere. Qualcuno pensa che essere ""boni"" faccia rima con ""coioni""?
Questa modalità di agire getterebbe discredito sulla credibilità di chi propone queste forme di accordo. Ma questo discredito non è l'unico: andrebbe aggiunto a quello che viene espresso da chi definisce questi lavori come opere di ingegneria non in grado di garantire la sicurezza idraulica, tanto decantata dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Infatti esse si riducono alla posa di cemento e allo scavo delle ghiaie delle Rotte dell’Agno-Guà. Così non si definirebbero in alcun modo politiche di gestione ambientale e territoriale, che regolino e riducano l'impermeabilizzazione dei suoli. 
L’accordo preliminare rischia di essere l’inizio di un’opera che si configura come un pannicello caldo, visto le quantità d’acqua riversate nelle zone che il Guà ha alluvionato nel padovano. Esso si configurerebbe come scritto frettolosamente, vedasi per esempio il fatto che si rivolge a popolazioni della Provincia di Vicenza e che in caso di contenzioso si propone il Tribunale di Verona per risolverli. Sono proposte modalità di cessione che destano qualche perplessità se non veri e propri dubbi; vengono offerte somme per le proprietà soggette ad esproprio,  ben al di sotto delle precedenti offerte comunicate agli interessati al momento della definizione del Piano Particellare di Esproprio, notificato alcuni anni fa. Infatti nel 2006 il consorzio "Riviera Berica", aveva offerto valori che ammontavano al doppio del valore proposto attualmente (vedi pagina 4 del preliminare).
I valori proposti nel piano particellare del 2006 erano almeno doppi e prendevano in esame il Valore Agricolo Medio offrendo di fatto la somma con cui fu espropriata l’area occupata attualmente dalla pista ciclabile. Il Dott. Anselmi a domanda diretta, incaricato dal consorzio di chiudere i preliminari, ha obbiettato che tale offerta non è più attuabile sulla base di una sentenza della Corte di Cassazione, e che tali valori sono stati stabiliti con una perizia tecnica reatta dal Consorzio stesso. E' evidente che tale perizia potrebbe essere quanto meno partigiana, e stiamo ancora attendendo dal Consorzio e e dal Comune copia della sentenza.
Di più e da sottolineare e lanciamo l'allarme che le proposte contenute nell’accordo vanno in evidente contrasto con quanto offerto per gli espropri della Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta, dove le associazioni degli agricoltori hanno firmato accordi in cui, in via bonaria si propongono ai non coltivatori, importi doppi del VAM; mentre ai coltivatori, individuati con le forme previste dalle norme, si propongono valori tripli del VAM. 
Da ultimo si fa notare come tali proposte siano formulate con forme ambigue e fuorvianti (si vedano le pagine 3 e 6), poiché nel caso di superfici di terreno agricolo occupate in fase esecutiva, minori rispetto a quelle espropriate nel preliminare, i soggetti dovranno restituire le eventuali somme percepite in anticipo.  Perciò attenzione a cosa si firma e a cosa si incassa. 
Infine ciò è più preoccupante sta nel fatto che secondo il preliminare a pagina 6, la mancata occupazione porterebbe alla risoluzione del contratto, e che l’intera proprietà o parti di essa  sarebbero restituite al proprietario. E’ evidente che ciò, nelle condizioni di fatto e di diritto costituisce una rinuncia al preliminare che andrebbe indennizzata. In particolar modo nelle relazioni e negli atti tra i cittadini normali di questo paese, questo avviene con il raddoppio di caparra. A poco vale sostenere che non vi è  cessione di caparra, poiché questo sarebbe rappresentata dal primo versamento. Si fa notare inoltre che la nullità dell’atto non si configurerebbe anche nel caso di mancato versamento e di ritardo negli atti notarili e di voltura catastale. Ma soprattutto vi è uno svilimento dei valori in evidente contrasto con quelli definiti solo 6 anni fa che non trova alcuna giustificazione. Oltretutto se le proprietà non venissero acquisite completamente risulterebbero numerosi relitti catastali, lasciati in proprietà privata con una cattiva gestione e definizione di quelle che sono le aree demaniali dove da secoli le piene e la gestione dell’alveo dell’Agno-Guà hanno richiesto un allargamento invece che un continuo restringimento delle proprietà comuni.
A tale proposito abbiamo interpellato il Sindaco e vorremmo sapere dall'Ing. Claudio Rancan con una certa urgenza:
>   quale sia la sua opinione nel merito delle notizie riferite;
> se sia a conoscenza di una sentenza della Corte di Cassazione che impedisca l’applicazione del Valore Agricolo Medio a discapito di tutti i proprietari sia per le opere di messa in sicurezza del Bacino Agno-Guà che per quelle della  Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta e possa fornirne copia;
>   se sia a conoscenza della perizia tecnica che ha proposto i valori citati nell’allegato per conto del Consorzio di Bonifica ”Alta Pianura Veneta” e possa fornirne copia;
>   se può rierire nel dettaglio lo stato del progetto oggetto di interpellanza e a che punto sia giunta la progettazione e se questa sia già nella fase esecutiva;
>  quale siano i provvedimenti che intende mettere in atto contro la svalutazione dei valori dei terreni dei cittadini di Trissino,  rispetto ai valori dei terreni al mq che solo sei anni fa il Consorzio di Bonifica “Riviera Berica” aveva proposto;
>  quali azioni intende intraprendere per tutelare le proprietà, affinché le proposte contenute nel Preliminare di esproprio proposto cal Consorzio Alta Pianura Veneta, relativamente ai tempi di acquisizione, rogito, voltura, alle modalità di cessione, e alle quantità di terreno ceduto, siano definite e concordate in modo da tutelare i cittadini trissinesi senza che vi siano rinunce da parte dell’ente proponente o modifiche pregiudiziali degli interessi dei trissinesi a seguito di modifiche del progetto esecutivo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io vedo il problema molto più alla radice, c'è un'oasi bellissima, che molti anni fa il WWF voleva renderla zona protetta, che verrà devastata!!